Luca 18,24b-30
1. La preghiera di Salomone
C'è nella Bibbia una preghiera che incanta il Signore. Salomone ha davanti a sé un compito immenso
e il Signore lo provoca: “Chiedimi quello che vuoi e te lo darò!”
Nella notte Salomone domanda: “Donami un cuore che sappia ascoltare, un cuore docile!”
E Dio si sorprende, Dio si meraviglia, resta incantato: “Non hai chiesto né lunga vita, né ricchezza,
né la morte dei tuoi nemici, e io tutto questo ti dò insieme a un cuore docile, che ascolta e impara”.
Senza questo cuore non governi né la tua casa, né la tua famiglia, né il tuo mondo interiore, né un Paese
Un cuore che ascolta: dono immenso da chiedere sempre per noi tutti,
per saper ascoltare Dio e il grido di Abele, angeli e parabole,
per ascoltare la bellezza della terra e la cattedra dei poveri.
Perché la vita vera inizia quando smetto di inseguire ricchezza, lunga vita, successo,
e incomincio a cercare un cuore docile che, letteralmente,
significa un cuore che ascolta, che si lascia abitare dagli altri.
Un atleta, che aveva perso le gambe in un incidente, ha confessato in una intervista:
quando prego non penserai mica che io chieda a Dio di camminare?
Ci sono cose molto più importanti.
Mi ha fatto riflettere: io, al posto di Salomone, che cosa avrei chiesto al Signore?
Proviamo a stilare la classifica dei nostri desideri. È così importante...
2. Tentazioni da superare per entrare nel Regno
Si tratta di uno dei passi del Vangelo che mediamente riteniamo impossibile mettere in pratica.
D’altra parte lo dice Gesù che entrare nel regno dei cieli
per un ricco è impossibile agli uomini.
Ma è possibile a Dio, quindi anche noi possiamo farcela.
Il rapporto col denaro è difficile. Esso costituisce una tentazione sotto diversi aspetti.
Le tentazioni qui descritte valgono sia per i ricchi sia per i poveri.
Per coloro che ne hanno poco, c’è il rischio che esso diventi l’unica preoccupazione,
come se nella vita non ci fosse altro.
Sappiamo però che questa tentazione c’è anche per i ricchi.
Per questi ultimi, si aggiunge la tentazione classica dell’autosufficienza.
Perché il denaro è potere, perciò ci si crede onnipotenti e si esclude Dio dal proprio orizzonte.
3. Il consiglio evangelico: la ricchezza condivisa
Conosciamo la ricetta di Gesù a proposito della ricchezza,
che come ogni altro talento deve essere messa a servizio, quindi condivisa.
Ecco una parola per quelli che rispettano il denaro
e lo rispettano così tanto da usarlo solo per se stessi.
Queste persone sono molto preoccupate di migliorare
la propria casa, il proprio guardaroba, la propria salute,
ma non sono preoccupate di fare del bene a chi ha bisogni molto più necessari.
In realtà, il denaro, come tutte le altre cose della nostra vita, è fatto per diventare un dono.
La domanda di Pietro è vecchio stile: ha lasciato qualche cosa e chiede cosa ne avrà in cambio.
Ma veramente Pietro ha lasciato tutto?
Se avesse lasciato anche i suoi interessi, non avrebbe fatto questa domanda.
Gesù inaugura il nuovo stile del dono gratuito,
che ti dà gioia, fraternità e l’amicizia definitiva con Dio.
Questa è la sua ricompensa