Liturgia Viva
«L’immaginazione ci serve perché dobbiamo tornare a riprendere la parola, altrimenti il rischio è che le dinamiche di funzionamento del corpo non permettano più i legami. Basti pensare alla necessità di comprendere per chi e non solo perché si fa qualcosa. Chiaro il riferimento all’attività caritativa della Chiesa ormai interpretata dai più «come una forma di aiuto allo Stato sociale».
Nell'attuale momento di passaggio bisogna prendere coscienza del cambiamento, cogliendo la forza della Chiesa di popolo. È in atto una trasformazione culturale che chiede di rigiocarci: pensiamo ai nuovi spazi che si stanno costruendo, ma dove noi non ci siamo.
Fondamentale è “il giorno del Signore”– il «senza domenica non possiamo vivere» -, l’eucaristia come modo di dire al mondo una presenza diversa, perché la dinamica eucaristica è la custode dei tratti essenziali di ogni forma di Chiesa».