La fede dell'emorroissa
La fede opera la salvezza che si preghi per sé o per altri; può essere esaudita presto o
avere altre sfide; può salvare da ogni male, e la salvezza può arrivare senza o dopo uno sforzo
intenso.
La sua efficacia dipende dal fatto che essa rende possibile, in vario modo, il contatto con
Cristo; in qualsiasi maniera la sua forza vitale passa in noi e opera la salvezza.
Eucaristia e Parola ci aprono il contatto con Gesù: può essere un accostamento sterile, come
quello della folla che lo spinge da ogni lato, oppure un incontro di affidamento, in cui troviamo
la vita. Bisogna uscire dalla propria “casa” e mettersi in viaggio tra la gente per imbattersi nel
fratello che soffre.
È il caso di una donna malata di emorragia da dodici anni, che aveva molto sofferto e speso
i suoi averi senza vantaggi, anzi peggiorando: venuta tra la folla, alle spalle di Gesù, gli toccò il
mantello, sicura che se l’avesse sfiorato, sarebbe guarita. (È una fede “da trasportare le montagne” se pensa di guarire, solo passando vicino al Maestro).
La sua fede è tanto grande perché è riposta
in un gesto semplice e comune, “toccare il lembo del vestito”.
Gesù, avvertito il contatto, chiede chi è stato a toccarlo.
Immaginiamo lo stupore dei vicini... Allora la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò
che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e disse tutta la verità.
A lei Gesù rispose: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male”.
È ammirevole un Dio che si lascia commuovere dalla fede
di chi ha il coraggio dell’amore e dà una lezione a noi,
che non abbiamo la stessa fede,
ma quasi vorremmo “imporre i miracoli”.
Perché questi avvengano occorre che anche noi abbiamo la semplicità di cuore di mettere
tutto nelle mani di Dio, lasciando che sia Lui, poi, a fare quello che ritiene utile per noi.
Commuove la grande umanità di Dio fattosi uno di noi, che si piega sul nostro dolore
e sa ascoltare.
Quante volte potremmo anche noi, se non guarire, dare sollievo ai fratelli che incontriamo,
ma non ci pensiamo, perché non crediamo alla potenza anche di un solo gesto di amore.
Ma di donne come questa ce ne sono tante! Ecco perché occorre allargare l’udito del cuore
e farlo “parlare”!
A volte gesti di bontà, che a noi sembrano semplici, sono una sorgente di grande gioia.