La fede di Simon Pietro
Ci troviamo nei pressi del lago insieme a Gesù, che inizialmente è in piedi. Bisogna attraversare il lago. Il punto di arrivo sarà Gerusalemme, la Croce e la Risurrezione.
Il Maestro chiede di mettergli a disposizione la barca della propria esistenza, perché da lì
lui possa ammaestrare le folle.
Scende, si siede, dimora in mezzo a noi, si abbassa fino a toccare la nostra terra e da qui ci
offre il suo insegnamento, la sua Parola di salvezza.
E chiede fiducia. Prima ha chiesto solo un servizio che per amicizia, per affetto, per buon
cuore si può fare.
Ma dicendo: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca” indica un gesto che, secondo
Pietro e gli altri pescatori, umanamente pare inutile, una fatica sprecata.
Gli strumenti per la pesca sono le reti: esse non fanno morire ciò che vi è preso ma lo conservano. Lo traggono dal profondo alla superficie.
Simone, il pescatore, dichiara il suo fallimento: “Abbiamo lavorato tutta la notte, ma non
abbiamo preso nulla!”.
Comunque si rimette al lavoro, ma ora al servizio della Parola di Gesù e il lavoro rende.
In questo modo arriva a capire che non è per la propria forza e volontà che agisce.
La Parola del Signore opera ciò che dice.
Negli Atti degli Apostoli, Filippo deve andare a mezzogiorno su una strada deserta dove
non c’è nessuno, a evangelizzare.
Gli sforzi umani non approdano a nulla senza l’aiuto del Signore.
“Sulla tua parola getterò le reti”. La frase è ricca di significato:
esprime la fede, che è un “salto di qualità” attraverso
la parola del Signore che diventa più importante
e determinante nelle scelte di ogni altra prospettiva;
anche più dell’esperienza dei pescatori.
Il Signore ci chiede di obbedire a Lui, anche quando sembra che l’obbedienza debba rivelarsi inefficace e inutile: non importa, si tratta, alla fine, di riconoscere che quella pesca abbondante che ne è venuta non è merito del lavoro umano. “Fecero così e presero una quantità
enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano”.
Simone risponde per noi alla parola del Signore sperimentando il capovolgimento di situazione dopo aver detto “sulla tua parola getterò le reti”: le reti vuote, di giorno, si riempiono.
È l’esperienza di chi si abbandona totalmente all’obbedienza. Non è solo Simone, ma sei
tu, sono io a doverlo sperimentare.