Ed essi, lasciate le reti, lo seguirono
È il momento sorgivo del Vangelo. Una bella notizia corre per la Galilea: “Il regno di Dio è qui”.
Il tempo è compiuto, come quando la donna è vicina al parto. E viene alla luce il Regno di Dio.
Gesù non spiega il Regno, lo mostra agendo: libera, guarisce, perdona, toglie barriere, ridona pienezza di relazione a tutti, anche a quelli marchiati dall’esclusione.
Al movimento discendente, Gesù chiede una risposta: convertitevi e credete nel Vangelo.
La conversione è come il moto del girasole, che alza la corolla ogni mattino al sorgere del
sole e si orienta verso la luce.
Credete nel Vangelo. Non solo ritenetelo vero,
ma entrate e costruitevi sopra la vita,
con la fiducia che non darete più a nessun altro.
Camminando lungo il mare di Galilea, Gesù vede Simone e in lui intuisce la Roccia. Vede
Giovanni e in lui indovina il discepolo prediletto. Con Simon Pietro c’è Andrea, suo fratello,
seguace del Battista; nel cuore già attendeva il Messia.
Gesù li trova intenti nel loro lavoro di pescatori, e li chiama a sè: ”Seguitemi e vi faro’
pescatori di uomini!”. Il verbo è un imperativo, ma in realtà non è un obbligo di fare qualcosa
deciso da Lui.
È una necessità indiscutibile per l’uomo seguirlo, accoglierlo e camminare dietro a Lui,
perchè niente per noi è tanto importante da anteporlo a Gesù. Egli è tutto ciò di cui abbiamo
bisogno per essere felici e vivere nella gioia.
“Seguitemi, venite dietro a me”. Non dà spiegazioni
o motivazioni, perché lui ti mette il Regno appena nato fra le mani.
E lo dice con una frase un po’ illogica: “Vi farò pescatori di uomini”.
Come se dicesse: «vi farò cercatori di tesori».
Mio e vostro tesoro è l’uomo.
Li tirerete fuori dall’oscurità, come pesci da sotto la superficie delle acque, come neonati
dalle acque materne, come tesoro dissepolto dal campo.
Mostrerete che l’uomo, pur con la sua pesantezza, è fatto per un’altra respirazione, un’altra aria, un’altra luce. È sbalorditivo constatare come i due fratelli senza tentennare, quasi
fossero pronti a questo da sempre, lasciano tutto e lo seguono.
In questa risposta alla vocazione a cui sono chiamati c’è tutto un mondo di significato: i
loro cuori erano umili, semplici, proprio di persone che vivendo una vita povera e semplice,
non avevano alcun idolo nel cuore, nè erano schiavi di passioni o avidi di alcunchè.
La loro anima era leggera e la loro fede simile
a quella dei bambini, che nella loro purezza
capiscono la chiamata di chi li ama
e riconoscendone la voce si abbandonano fiduciosi.