Liturgia Viva
«Noi cristiani siamo a nostro agio nella storia, non per un atteggiamento autoreferenziale, ma di apertura agli altri e all’Altro. Prima delle iniziative e dei programmi, forse occorre assumere un atteggiamento diverso: di ricerca, di incontro, di apprezzamento, di cura della relazione, più che della struttura e delle istituzioni.
In questo tempo è ciò di cui abbiamo più bisogno, perché abbiamo perso le relazioni più autentiche e più semplici. Noi, abbiamo uno stile molto organizzato, ma forse è venuto il tempo di valorizzare il linguaggio della relazione e della cura come apertura al dialogo e all’incontro.
L’Arcivescovo ci chiede di lasciarci illuminare dalla sapienza che Dio ha seminato nella storia e che ci permette di giudicare questo momento con criteri scientifici, umani, di fede, con la luce che viene dall’alto. Sarà utile educarci alla formazione di tale stile»