Impallati

RIFLESSIONI

Domenica 16 luglio 2023 • VII Domenica dopo Pentecoste


Non siamo resi felici o infelici dalle circostanze della vita, ma da come ci poniamo verso di esse. Ci sono situazioni in cui non si possono cambiare le cose, allora, anziché lamentarci, cambiamo noi. Se non riesci a cambiare le persone, cambia persona. 

Al Verano la tomba di Vittorio Gassman ha una lapide voluta da lui: “Vittorio Gassman, attore”. Poi una piccola chiosa: “Mai impallato” [termine tecnico cinematografico, si riferisce a ciò che viene nascosto alla macchina da presa]. Infatti si è sempre esposto, con coraggio.

Non essere impallato è l’essenzialità: è evitare paraventi, rapporti asfissianti, situazioni zavorranti; è scegliere la leggerezza, gustare gli attimi, curare che nulla si metta fra te e gli altri, fra te e le cose, fra te e Dio, fra te e la macchina da presa della tua storia. 

Per Gesù l'essenzialità rende la vita piena. 

Noi invece siamo sempre tentati di accatastare e ingolfarci, confondendo il grosso col grande, il tanto col fortunato, il percepito con la verità, l’appagante col meglio. Se vuoi una vita 'stra-ordinaria', devi essere 'fuori dall’ordinario'. Dicendo “prendete solo un bastone, i sandali e una tunica” (non pane, sacca, denaro) il Signore ci dice che la felicità non è nel 'quanto', ma nel 'come'. 

Il bastone permette di togliere spine e ostacoli nel percorso, di difendersi da eventuali attacchi, di sostenersi nella fatica. 

Sembra uno sguardo che parte dal bisogno, in realtà aiuta a mettere a fuoco i limiti e a capire che tutto nella vita non capita “a” noi, ma “per” noi. Il risultato è una logica di semplificazione: la realtà complessa rischia di ridurci a essere complicati, complessati, compressati. Meno zavorra hai, più scambi cerchi, più relazioni costruisci. 

I sandali rimandano a chi incroci: c’è chi ti passa a fianco, chi ti pesta i piedi, ti fa sgambetti, ti usa, ti schiaccia, ti emargina, ti ruba la scena, ma anche chi ti accompagna, ti prende per mano, ti aspetta, ti spinge e chi ti porta in braccio.

La relazione con chi ti è vicino svela il tuo atteggiamento: è lo specchio in cui vedere con quali valori, principi, criteri, stili vesti le tue scelte al di là di maschere, travestimenti, divise di ruolo o corazze. 

La tunica è la tua essenza unica: “non due”, dice Gesù: contro l’essere doppi, ambigui o persino ipocriti.
Quando metti a nudo la tua verità e non vuoi essere impallato non tolleri più mediocrità, compromessi, capricci perché scopri in te il miracolo di una grazia che ti rende capace di cambiare la realtà, anche quella ferita. 

 

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