Preghiera Mariana
Maria, tu dicevi pregando con i salmi: “Dio è la mia roccia”
e si appoggiava alla solidità eterna di Dio
per superare le insidie delle sabbie mobili
del deserto di ogni giorno.
Poi è venuto il momento dell'azione, sono cominciati
i miracoli strepitosi: l'acqua mutata in vino,
centinaia di malati tornati in salute,
ciechi, sordi, muti, zoppi, lebbrosi
che riconquistano la libertà del corpo guarito,
i morti che vengono fatti risorgere.
I discorsi di tuo figlio Gesù, Verbo di Dio fatto uomo,
riversano sul mondo parole nuove, mai udite prima:
parole di vita, come un'acqua che zampilla
fino all'eterno; parole semplici, fatte apposta
per la povera umile gente che capisce col cuore
prima che con la testa; parole piene dell'esperienza
dei campi, dei banchetti del re, dei pasti familiari
fatti per festeggiare il figlio che ritorna...
Ma nemmeno questo è il momento del trionfo in cui tu,
Maria, puoi vedere quanto ti è stato annunciato,
e quanto tu creda con una fede generosa.
Anzi, pare quasi una beffa.