Alla mangiatoia nasce la speranza: il messaggio di Natale dell’Arcivescovo

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Un invito a incontrare Gesù per riscoprire verità, vita e gioia


Accorrono alla mangiatoia persone da ogni parte e di ogni condizione: pastori e magi, uomini semplici e sapienti, potenti e audaci. La casa in cui si trova Gesù diventa il luogo di un incontro che supera ogni distinzione e rivela un mistero inatteso: il Bambino non è soltanto da accudire, ma è l’interlocutore con cui si apre la speranza.


È a partire da questa immagine che l’Arcivescovo rivolge il suo messaggio di Natale alla comunità. Gesù Bambino pone domande che toccano il cuore dell’umanità. «Perché sei venuto, sapiente?», chiede. E la risposta svela il limite di ogni conoscenza umana: tutta la sapienza del mondo non è che invocazione del vero, mentre in Lui si manifesta la Verità.


«Perché sei venuto, audace?», domanda ancora il Bambino. Il coraggio umano, pur grande, non basta a vincere la morte: solo in Gesù si trova la Vita che sostiene la speranza. E infine: «Perché sei venuto, potente?». Perché tutta la potenza del mondo non riesce a donare un sorriso autentico: in Cristo si rivela la Gioia che nasce dall’amore.


Da questo dialogo simbolico scaturisce l’augurio natalizio: che ciascuno, incontrando Gesù, possa trovare la verità necessaria per vivere, la vita necessaria per sperare, la gioia necessaria per amare.


Questo Natale, che conclude l’Anno Santo della Speranza, diventa così un tempo di responsabilità e di impegno. È l’invito a mettere a frutto ciò che è stato imparato, a riscoprire il fondamento autentico della speranza e a mettersi in cammino, consapevoli che attende tutti il compito di seminare speranza nel mondo.



 

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