Disegnare nuove mappe di speranza

PENSIERO DELLA SETTIMANA

Tre nuove vie per educare alla profondità, al digitale umano e alla pace disarmata


Lo scorso 27 ottobre, Papa Leone XIV ha firmato la lettera apostolica Disegnare nuove mappe di speranza, a 60 anni dalla Dichiarazione conciliare Gravissimum educationis di san Paolo VI.
Difficile stilare un riassunto in poche righe, più facile invitare alla lettura del testo (clicca qui).
Papa Leone aggiunge tre priorità ai sette percorsi già illustrati da Papa Francesco nel Patto Educativo Globale (12.09.2019): la prima riguarda la vita interiore. I giovani chiedono profondità; servono spazi di silenzio, discernimento, dialogo con la coscienza e con Dio. La seconda riguarda il digitale umano: formiamo all’uso sapiente delle tecnologie e dell’IA, mettendo la persona prima dell’algoritmo e armonizzando intelligenze tecnica, emotiva, sociale, spirituale ed ecologica. La terza riguarda la pace disarmata e disarmante: educhiamo a linguaggi non violenti, riconciliazione, ponti e non muri; «Beati gli operatori di pace» (Mt. 5,9) diventi metodo e contenuto dell’apprendere. 
In sintesi, la richiesta lanciata dalla Lettera è quella di disarmare le parole, alzare lo sguardo, custodire il cuore. Il mandato alla comunità educante, tuttavia, non ignora le fatiche: “l’iper-digitalizzazione può frantumare l’attenzione; la crisi delle relazioni può ferire la psiche; l’insicurezza sociale e le disuguaglianze possono spegnere il desiderio”. Proprio in questo quadro del presente, servono “qualità e coraggio”, da praticare in vista di una sempre maggiore inclusività che non sia indifferente verso le povertà e le fragilità, perché, rimarca il Papa, “la gratuità evangelica non è retorica: è stile di relazione, metodo e obiettivo”. 

 

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