Il tredicesimo apostolo

Parole col cuore

Parole col cuore


Nei campi tra un po' sarà tempo di mietere: il grano ha raggiunto il colore del pane. La messe è molta. Invece credevamo che i campi della vita fossero aridi e i tempi cattivi, con scarse prospettive di raccolto. C'è troppo sudore da mescolare alla semente, una rete da gettare per tutta la notte, e forse per non prendere nulla, come per Pietro. Invece Gesù ci sorprende: il raccolto è abbondante. E ci fa capire che la campagna è sua, la semente la mette lui, il mondo lo fa crescere lui.
C'è tanto da raccogliere perché il terreno è buono, e la storia sale, positiva, verso un'estate colma di frutti. Dall'alto Qualcuno guarda e vede che il mondo è ancora cosa buona, come in origine; ha fede nella bontà comune, perfino nella mia. Ma chi ammasserà i raccolti della pace, della giustizia, della fiducia, della gioia?
«Pregate il signore perché mandi operai nella sua messe»: non è un invito a pregare per le vocazioni. Gesù rende i suoi discepoli operai di un lavoro così: predicate, guarite, sanate, liberate e donate; ma non saranno solo loro a convertirsi in apostoli. Tutti siamo chiamati ad aggiungerci ai dodici, ognuno è il tredicesimo apostolo, scrive il suo quinto vangelo, perché annuncia il regno, che è vicino.
Gesù mi chiede di offrirmi a Dio come operaio della compassione, come lavoratore della pietà per mangiare pane di pianto con chi piange, per bere il calice del dolore con chi soffre. Per offrire le mie mani a sorreggere, accarezzare, dare forza. Per raccontare così Dio.
La messe è abbondante. Lo sguardo positivo del Signore spiazza ancora il nostro pessimismo di messe scarsa, di chiese vuote. Ma lui sorride, e vede altro. Vede il grano che cresce, il seme è buono; buoni il terreno e la stagione, e l'uomo.
Non c'è alcuna scuola che insegni a diventare apostoli, perché non sono le parole che contano, ma quanta convinzione, passione e stupore contengono.
Dio non si dimostra, si mostra. Con gesti di pietà e di cura: guarite, risuscitate, sanate, date... L'inviato è povero: un bastone per appoggiarvi la stanchezza, i sandali per andare e ancora andare. Non ha borsa né danaro, ma la pace che gli illumina gli occhi è forza che gli regge le mani. Ha delle ali d'aquila, dice il profeta; un supplemento, una strada verso il cielo, una parola capace di rapire il cuore.        [237-dE]

 

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