Un amore concreto

Su ali d'aquila

Domenica 5 ottobre 2025 • VI Domenica dopo il Martirio


Una Parola quella di questa domenica che vedo riassunta in un versetto della lettera agli Ebrei: Non ti lascerà, non ti abbandonerò. Questo è il moto del cuore di Dio, un movimento teso sempre ad aprirsi all’altro, ad aprirsi verso le nostre persone, indipendentemente dai nostri titoli e situazioni di vita. Dio accoglie, apre sempre le sue braccia a tutti, nessuno escluso. La domanda che sorge è: noi siamo veramente capaci di tale apertura di cuore?

Guardo a questi giorni così frenetici e segnati da tanta violenza e scompiglio. Guardo a questi giorni dove le parole assumono toni sempre più aggressivi e minacciosi. Guardo a questi giorni e mi chiedo: siamo veramente un popolo che apre il cuore? Oppure siamo un popolo con il cuore diviso? Penso più a questo secondo aspetto. Cosa centra creare scompiglio e mettere in ginocchio un Paese con la situazione drammatica di Gaza? Soprattutto: abbiamo fatto con questa voce violenta del bene a Gaza e ai suoi abitanti? Se da una parte non si può tacere (questo fu anche il titolo dell’enciclica di Pio XI con la quale condannò il Nazismo e le sue atrocità), dall’altro la storia ha insegnato alla Chiesa che non sempre la reazione di pancia ha un buon esito: la domenica delle palme del 1937 divenne una domenica di sangue, dove migliaia e migliaia di preti, cattolici, religiosi e altri nemici del Nazismo vennero internati o uccisi nei campi di concentramento. Da quel momento la Chiesa ancora oggi prosegue il suo agire in silenzio che non è indifferenza, ma è il modo stesso di agire di Dio, modo che vediamo anche nella Parola di oggi.

L’attenzione che Dio riserva a chi gli è fedele è silenziosa, non è un proclama di piazza. La Parola ci invita ad aprire gli occhi sulla nostra vita: chi ci vuole bene non spreca parole, ma compie gesti concreti, dal bicchiere d’acqua offerto al rinunciare alla farina e all’olio per preparare la focaccia per la propria famiglia. Gesti di amore incondizionato, gratuito, gesti che dicono la fedeltà di Dio a questo tempo, ad ogni tempo dell’uomo. Nella semplicità delle letture di oggi traiamo un invito unico: imparare ad amare e a lasciarci guidare da una carità, da una agire di amore che non chiede niente in cambio, se non l’amore totale e incondizionato, amore che non ha mai secondi fini, solo il desiderio di amare! Chi ama così, come Dio, ama senza fine, non si lascerà abbattere dalle difficoltà, non tramuterà la sa fatica in un conflitto esteriore, ma sempre in un’azione di vita, che dona vita, in un’azione di pace vera. La pace si conquista non con la violenza, ma con un lavorio che porta veramente a una costruzione di un mondo più giusto. Questa conversione del cuore chiediamo al Signore, conversione nel suo modo di agire.
 

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