Domenica 28 settembre 2025 • V Domenica dopo il Martirio
A scuola, al lavoro, a casa vorremmo sempre tutto secondo un certo ordine, secondo un certo calcolo, secondo una certa perfezione. Poi però, ecco l’imprevisto! A scuola accanto a me si siede Mohamed: viene dalla Siria, non ha le nostre possibilità economiche, parla nella sua lingua, non lo comprendiamo… meglio lasciarlo da solo, non mi convince, non mi fido. Al lavoro è arrivata Sarai: viene da Israele. No, non posso accettare una donna di quella nazione. Meglio lasciarla isolata: stia con i suoi! A casa mia figlia mi ha fatto conoscere il suo fidanzato: si chiama Pedro, è peruviano: ma fra tutti i bei ragazzi del nostro Paese, proprio questo doveva portarmi a casa, dice tra sé il papà. La storia potrebbe continuare, ma la Parola di questa domenica che cosa ci dice? Ci dice che tutti siamo chiamati a FARCI AVANTI per una umanità che sappia accogliere le differenze, che sappia integrare, ascoltare, capire e non parlare in maniera stupida, in maniera generalizzata e banale. FATTI AVANTI per una umanità capace di accogliere le differenze, capace di abbracciare e non a punire ed etichettare: ecco il primo invito che la parola di consegna in questa domenica di festa!
Il mondo è tormentato da grida di ogni genere. Uno spettacolo triste, sconfortante per chi ha duramente lavorato per lasciare qualcosa. Un genitore, un nonno, un anziano si domanda: ma cosa è servito tutto quello che abbiamo fatto? E’ la domanda che procura sconforto serpeggia un po’ in tutti gli educatori: quel ragazzo che ho accompagnato perchè ha preso la strada del male, perchè si è allontanato dalla comunità, dove sono mancato? La Parola di Gesù, invece, ci invita a uscire dallo sconforto deprimente, ci invita a credere che il seme buono può sempre portare frutto, fuori dai nostri schemi, tempi e attese. FATTI AVANTI con il coraggio sempre di credere nel dono che sei e che sei in Gesù, la Parola che da vita, che da speranza, che incoraggia sempre a camminare a testa alta!
Nel mondo ferito da una guerra oramai incontrollata si parla solo di armi, di vendette, di ritorsioni. Si producono, si vendono armi, non si guarda il volto di chi muore di fame. Sembra che sia solo la vendetta, la violenza la vera notizia: tutti parlano, tutti sembrano intermediari,… sì ma di quale soluzione? Di una favola inesistente. La Parola del Vangelo, davanti a questo infantile mondo senza adulti, sembra ricordarci che solo l’amore è la forza perchè si possa costruire una pace ragionevole e saggia, una pace che sappia ascoltare e valorizzare tutti. FATTI AVANTI come un discepolo forse impopolare, forse non ascoltato, ma come un discepolo che sa che è l’amore la vera forza della vita, la vera forza che pò farci uscire da questo spiraglio di buio, di violenza e di rabbia. Siamo nati nell’amore, siamo nati per amare, ed essere amati, anche quando ci sembra non giusto, per questo siamo stati creati: per portare avanti un disegno di amore e non di morte! Per questo FATTI AVANTI nell’amore di Gesù, amore che salva e che ci strappa da ogni disegno suicida di morte.
L’anno oratoriano che oggi iniziamo è un invito quindi ad essere una comunità capace di accogliere e accompagnare tutti, soprattutto chi è lontano da noi, una comunità che sappia riconoscere la presenza di Dio e i suoi richiami, una comunità che fonda in Gesù la sua speranza, in colui che ci invita a essere protagonisti e creatori di questo nuovo tempo. Una comunità che sappia dire a tutti l’invito che Papa Francesco qualche mese fa e oggi questa Parola rinnova: FATTI AVANTI, abbi coraggio, non avere paura della forza dell’amore, forza che accoglie, forza che perdona, forza per essere un vero discepolo!