Il popolo dell'eccomi

Su ali d'aquila

Domenica 22 giugno - Corpus Domini


Qualche mese fa un parroco nel preparare il suo ingresso nella nuova parrocchia ha scritto un piccolo libretto che ripercorreva il tratto del suo cammino con le comunità che aveva incontrato. Il libretto si intitolava “Il popolo dell’eccomi”.

La Chiesa, noi tutti siamo “il popolo dell’eccomi”! Mentre agli occhi del mondo sembriamo il popolo dei nostalgici, dei retrogradi, dei rigidi, dei burocrati, dei lamentosi,… anche la Parola di questa solennità ci ricorda che siamo il popolo dei chiamati a vivere la pienezza di senso della nostra vita in un cammino di insieme!

Ce lo ha ricordato il vangelo. Le folle lunga la riva del lago sono veramente incantate dalle parole di Gesù: nessuno in Israele (e direi anche oggi) parlava e può parlare come Lui. La sua Parola tocca il cuore delle persone, tocca la loro vita, dona speranza, desiderio di restare e di mettersi in cammino, desiderio di vivere. In contrapposizione vediamo la solita logica del tempo di Gesù e nostra incarnata dai Dodici: dove compreremo il pane per questa gente? Congedali, non possono stare qui! Il calcolo razionale, la rigidità che invece di attrarre allontana! La risposta di Gesù può aver fatto innervosire i discepoli: date voi stessi loro da mangiare! Ma come? E Gesù ancora una volta super al logica del lamento, lasciando spazio alla logica del dono. In quel pane e pesce spezzato e passato di mano in mano dai discepoli alle folle si narra chi siamo noi: siamo il popolo che ha ricevuto una vita come dono, nutrito dalla Vita, chiamati ad accompagnare alla Vita!

In quel pane e pesce spezzato si legge chiaramente il mistero della Pasqua di Gesù, mistero che non trattiene la vita, ma che la dona, la spezza per nutrire e alimentare il desiderio e il sogno che è in ciascuno di noi! Il popolo dell’eccomi è il popolo che rende grazie per la Vita ricevuta, si nutre di questa Vita e la dona con tutto se stesso!

Il donarsi del popolo dell’eccomi è l’essere segno di benedizione! Abbiamo sentito forte il rimando della benedizione nella Parola di oggi: siamo chiamati a essere segno che dice il bene, che narra il bene che l’altro è sempre davanti agli occhi di Dio, a dire la promessa di bene che Dio vede sempre in ciascuno di noi. Il popolo dell’eccomi richiamata tutti, nessuno escluso, a ricordarsi di quella benedizione che siamo davanti agli occhi di Dio e nei suoi occhi, richiama tutti ad accompagnare sempre la benedizione che è l’altro davanti agli occhi di Dio. Perché questo pane, questo amore non è esclusivo, ma inclusivo, accoglie, abbraccia tutti, chiama tutti al vero e profondo senso dell’amore.

Il popolo dell’eccomi è quindi un popolo eucaristico: rende grazie, riconosce il nutrimento di amore che è Cristo e in questo nutrimento diventa cibo e sostegno del cammino, della benedizione che è l’altro, segno di speranza e di autentica pace per il mondo. Questa è la Chiesa, questa è la chiamata a vivere il tempo dell’Amore, come nutrimento e benedizione del cammino!
 

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