Comunità Pastorale Beata Vergine del Carmelo

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Beati gli operatori di pace

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La guerra non nasce dalla fame dei poveri, ma dall’avidità e dalla menzogna dei potenti che ingannano i più deboli e li mandano a combattere. Il Vangelo proclama beati gli operatori di pace compiendo gesti concreti di fraternità e giustizia, partecipa davvero all’opera di Dio nel mondo.

Dare tempo

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Mons. Mario Delpini ricorda e incoraggia coloro che, pur tra le fatiche della vita quotidiana, sanno donare tempo e attenzione agli altri. In un’esistenza frenetica, il tempo offerto con generosità diventa il dono più prezioso e il segno concreto di una vita vissuta come dono per gli altri.

Una prospettiva culturale

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Musulmani e cristiani condividono la responsabilità sulle migrazioni. Serve un cambio culturale fondato su accogliere, proteggere, promuovere e integrare, per costruire insieme fraternità e futuro.

La festa delle genti

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La Pentecoste celebra lo Spirito che rende possibile la comprensione nella diversità, superando la divisione di Babele. È un invito a costruire convivenze autentiche, non uniformità. In un’Europa che vede le migrazioni solo come problema di ordine pubblico, lo Spirito suggerisce vie alternative.

Messaggeri di pace

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La Chiesa cambia, ma resta viva di una vita che è dono, speranza e comunione. In un mondo che dimentica l’anima per inseguire il superfluo, i cristiani continuano a testimoniare un messaggio antico e sempre attuale: solo in Cristo c’è salvezza.

L'inquietudine

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La rivelazione di Dio scuote ogni certezza immobile, genera inquietudine feconda e invita a una ricerca continua, che apre alla gioia e alla speranza di un compimento che solo il cielo può offrire.

L'umanesimo cristiano

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Il realismo della responsabilità ci chiama a vivere con serietà e impegno nel mondo reale, nelle sue complessità quotidiane. È lì che costruiamo un umanesimo cristiano, abitato da pace operosa, cittadinanza leale e impegno per il bene comune, seguendo l’esempio di Cristo.

Il messaggio della Vita Consacrata

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La vita consacrata è segno di libertà e speranza, capace di rinnovarsi anche attraverso volti e carismi provenienti da altre culture. In comunione col cammino sinodale della Chiesa, i consacrati testimoniano la bellezza di una fede vissuta nella semplicità e nella fraternità.

E se fosse libertà di osare?

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Si è chiamati a osare scelte nuove nella missione, affidandosi allo Spirito e vivendo una comunione più intensa, sostenuta dalla fede e dalla preghiera.

E se fosse la missione?

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Ma se quelli che escono da messa sono presi da un nuovo ardore, viene da pensare che la vita e la vivacità delle comunità cristiane sia la missione.

Protagonista il popolo di Dio

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Se la Chiesa resta vicina alla gente, è impossibile che ognuna riesca ad avere la massima attenzione verso le persone, mantenere la comunione, accompagnare tutte le realtà. Insieme si è più capaci di rispondere anche alle esigenze dei poveri, dei ragazzi, degli immigrati…

Sfide da vincere

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Così si è ritrovato il gusto di camminare insieme a livello nazionale, senza dimenticare, naturalmente, il cammino in atto nella Chiesa universale attraverso un procedere di circolarità aperta

La conversazione personale

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Il dialogo di Gesù con la samaritana rende possibile a lui non solo una parola di benevolenza e una rivelazione di Dio a una straniera.

Prova a parlare con lei

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Prova a parlare con lei come si parla non per chiedere, insegnare, protestare, litigare o dimostrare di avere ragione.

Prova a parlare con lei

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Prova a parlare con lei come con una persona che ha una storia complicata, di cui porta le ferite e si vergogna

Prova a parlare con lei

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Prova a parlare con lei, come se fosse una donna che ha qualche cosa da dire.

Una Chiesa discepolare

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Si può ancora evangelizzare, se smantelliamo una immagine di Chiesa pesante e giudicante.

Lo stile di Barnaba

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Abbiamo compreso che c’è un nuovo volto di Chiesa e per questo dobbiamo lavorare..

La Chiesa di domani

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«Questa è la Chiesa di Milano», che, da sempre, accoglie i popoli che ne attraversano il territorio e si arricchisce del contributo di ciascuno.

Una Chiesa vivace e fresca

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La Chiesa lì c’è e vuole esserci: è una Chiesa in dialogo, in uscita, ecumenica, una vera e propria Chiesa dalle genti».

Tanti doni, scambi, scoperte...

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Davvero il nostro cammino di fede è segnato da doni, scambi, scoperte di vie nuove che queste realtà rappresentano.

Dio dona la vita

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Ci presentiamo come Maria e Giuseppe senza essere avviliti per essere poveri, senza sentirci umiliati se nessuno si accorge nel via vai del tempio.

Tra diversità e uniformità

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Quando ci si accorge del peso della solitudine, occorre un linguaggio diverso per annunciare il messaggio di sempre.

La beatitudine della povertà

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La Chiesa di Milano è grata al Papa che ha messo in atto un movimento e una consultazione capillare forse mai fatta prima nella storia.

Decidere le vie della missione

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Un segno di cui abbiamo bisogno è la gioia. La città è piena di modi di divertirsi, ma forse abbiamo smarrito il segreto della gioia, di come incontrarla, così come la speranza.

Un cammino che parte dal basso

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Dal basso, sempre, ma anche con una rispondenza dall’alto perché cambino le forme dei percorsi condivisi; non per guardarci ancora una volta, ma per chiederci cosa ci chiede il mondo.

Presenza significativa nella città

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Lasciamo perdere l’abitudine a fare della liturgia un argomento per criticarsi a vicenda, per rivendicare un proprio punto di vista.

La casa di tutti i milanesi

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La misericordia di Dio convoca la Chiesa, come questo Duomo che, per secoli, ha accolto popoli di ogni lingua e provenienza, che accoglie ogni giorno persone che vengono da ogni parte per motivazioni, talvolta, diverse dalle ragioni per cui questo luogo è stato costruito.

L'amicizia buona edificante

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Fino a questo punto può essere determinante l’amicizia: può essere un legame che fa del male e trascina in una via di tristezza; noi vorremmo che per tutti fosse un legame che incoraggia al bene e accompagna a trovare in Gesù risorto, la sorgente di una gioia invincibile.

L'amicizia che rende migliori

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Si può essere amici, passare ore in conversazione e non ricavarne niente che aiuti a trovare gioia.

Tutti siamo missione

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Il Sinodo insegna che la missione tiene viva e giovane la Chiesa, parlare agli altri di Gesù ci aiuta a conoscerlo, testimoniare la carità a chi è intorno a noi ci aiuta a conoscere colui che è amore.

La sinodalità per il Card. Martini

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Il card. Martini mette in luce questa modalità di procedere che si basa sull’ascolto della realtà, dei fenomeni e degli eventi che la storia ci presenta

Responsabilità per la missione

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Ma si è visto anche il senso di responsabilità per la missione: siamo debitori del Vangelo di Gesù, dell’annuncio della speranza che viene per tutti dalla morte per amore e dalla risurrezione.

Un'intuizione profetica

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. Avvalersi sul territorio di diverse Comunità non italiane è un'intuizione profetica della Chiesa milanese in cui ognuno si prende cura dell’altro e della sua crescita e tutti assieme si cerca Dio

La bellezza della Consacrazione

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Il Papa e l'Arcivescovo ci insegnano che la Vita consacrata è tessitrice di comunione in un mondo dove prevale l’individualismo, la solitudine e la competitività.

Il processo sinodale

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Come Chiesa è importante puntualizzare il metodo che il Santo Padre ha suggerito, con l’immagine della piramide rovesciata, a indicare che il processo sinodale parte dalla base grande del popolo di Dio, per arrivare a comprendere la fase profetica.

Poi l'ascolto

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Proprio i Vescovi hanno proposto di istituire un “ministero dell’ascolto e dell’accompagnamento”: in gioco c’è il volto della Chiesa sinodale, da articolare non in maniera burocratica ma relazionale, ripensando anche le strutture in questo senso.

Anzitutto la preghiera

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La preghiera è cruciale, non è un optional o di contorno. Ritrovarsi per pregare insieme dopo un giorno di lavoro affidando tutto al Signore, è fondamentale.

Tocca a noi

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In un discorso di S. Ambrogio ha ripetuto l'appello “tocca a noi, non tiriamoci indietro”, per dire che la Chiesa sta operando una rilettura e un rilancio del suo stesso corpo, in un momento di cambiamento, dato che non si spaventa se si accorge che sta cambiando e in modo forte.

Il linguaggio della Relazione

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Prima delle iniziative e dei programmi, forse occorre assumere un atteggiamento diverso: di ricerca, di incontro, di apprezzamento, di cura della relazione, più che della struttura e delle istituzioni.

Abbiamo una speranza invincibile

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Allora chiediamoci: qual è il volto che esprimeremo uscendo di chiesa, vivendo ogni giorno le nostre gioie e tristezze?

Ciascuno è dono per l'altro

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Nella Chiesa non contano le risorse, le capacità di esprimersi, ciò che conta per il mondo: nella Chiesa conta che ciascuno offra il suo dono.

Archivio 2023 - 2024

Viviamo di una vita ricevuta

Archivio delle pagine pubblicate in questa sezione nel corso dell'anno pastorale